Attraverso un’apertura laterale, spesso protetta da un cancello in legno per impedire l’entrata degli animali, si accede al calécc che al suo interno si divide in una zona di ricovero per i pastori e in una zona di lavorazione dello Storico.
Il calécc permette ai pastori di essere vicino alla malga al pascolo e di caseificare il latte direttamente in loco, subito dopo la mungitura. Nella zona di lavorazione infatti, accanto al focolare, è presente la “culdera” in rame e diversi attrezzi utilizzati (secchi, spino, schiumarole, garòcc – [stampi] per la maschèrpa, Spresun) che vengono poi trasportati da un calécc all’altro, nelle diverse stazioni del pascolo. Il trasporto dell’attrezzatura ancora oggi in alcuni alpeggi viene effettuato di persona o con l’ausilio di bestie da soma.
I calécc si utilizzano finchè gli animali pascolano la zona circostante, successivamente ci si sposta nella seconda stazione dell’alpeggio ad un altitudine maggiore e così via fino a raggiungere, a stagione estiva inoltrata, la quota più alta e l’ultimo calécc.