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Paolo Ciapparelli racconta:
Noi e lo Slow Food

7 Dicembre 2022
formaggio slow food

Più di 20 anni fa l’allora Vicepresidente di Slow Food Giacomo Mojoli mi telefonò per chiedermi un appuntamento, poi fissato presso l’Osteria del Crotto di Morbegno (da sempre nel circuito delle Osterie d’Italia Slow Food). Mi disse che stava seguendo attentamente quel che facevo per il Bitto, e si dichiarò convinto che saremmo stati importanti per Slow Food, dimostrando nella pratica quel che l’associazione teorizzava. 

Per la verità io allora ancora non conoscevo Slow Food, ma ci ho messo poco a capire cosa fosse, e cosa avrebbe potuto rappresentare per noi. Ho sempre avuto la fortuna di poter rapportarmi direttamente con i vertici, tra cui Carlin Petrini e soprattutto Pietro Sardo, oggi presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità.

“Io andrò fino in fondo in questa storia”, dissi a Giacomo, “perché ho avuto un mandato dai produttori storici, voi potete darmi quel che non sono in grado di fare. Siete presenti in molti Stati del mondo, e vorrei che trasformaste questo prodotto locale in un’icona internazionale. Raccontate la semplicità di questa antica tradizione, e vedrete che forse l’emozione che saprà generare potrà salvare questo formaggio e la sua storia. Le razze autoctone, gli attrezzi in legno, quelle barbe e mani, la lentezza voluta dei gesti, forse potranno passare dal piano locale a quello internazionale”.

I filmati prodotti da Slow Food ora hanno fatto il giro del mondo, e oggi questa storia di alpeggi è divenuta un esempio per molti. Dopo più di vent’anni sta arrivando il momento del passaggio di testimone a chi è più giovane di me; è necessario che questo intenso legame con i vertici di Slow Food possa rinnovarsi con forza anche con chi seguirà. 

Molte volte mi è stato detto “però non è più lo Slow Food dell’inizio”. La mia risposta è questa: giudico solo i 20 anni di esperienza diretta. Credo che quella tra lo Storico Ribelle e Slow Food sia l’esperienza più riuscita per salvaguardare il futuro dell’alpeggio. Gli assalti locali, regionali, nazionali, volti a incrinare questo rapporto, si sono sempre infranti nel patto sancito alla costituzione del presidio.

Per dirlo con le parole di Piero Sardo: “Per noi la volontà dei produttori è sovrana”. In qualità di fondatore del Consorzio del Bitto Storico, ora Storico Ribelle, ho garantito finora questa volontà. Ai vecchi e  nuovi produttori del metodo storico, e a chi riceverà il compito di rappresentarli, è indicata la strada.

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