Paolo Ciapparelli racconta:
Bitto Cheese Docet
Eppur si vantano…
Prima dell’avvento della DOP (Denominazione di Origine Protetta) non esisteva un prezzo di mercato dell’unico Bitto esistente in Valtellina: quello dell’area storica. Nel 1995 i caricatori d’alpe vendevano direttamente il formaggio a 15.000 Lire al kg.
Il successo di un formaggio non si dovrebbe misurare solo in termini economici, ma oggi che i soldi condizionano presente e futuro, è evidente che i prodotti caseari si dividono tra un 95% che spunta un prezzo medio di € 10-20 e un 5% che supera i € 40 (Bagoss, Castelmagno d’alpeggio, Caciocavallo podolico e pochi altri).
La vicenda del Bitto è emblematica: il Bitto dop ora si trova in commercio a € 16,90 al kg, lo Storico Ribelle è esposto a € 45 al kg. Crediamo che questa differenza dovrebbe far riflettere. Quando i più prestigiosi negozi d’Italia (a Milano Peck, a Roma Roscioli, per fare solo due esempi) espongono in bella vista lo Storico Ribelle a € 90 al kg, e non vi è traccia del Bitto con l’etichetta rossa, potrebbe sembrare che i tanti soldi pubblici prelevati dai fondi europei legati alle DOP siano stati capitalizzati dal solo Storico Ribelle.
La comica è che questi facili ristori sono stati elargiti esclusivamente al consorzio istituzionale CTCB. Lo Storico Ribelle, invece, con il solo aiuto della provvidenza di manzoniana memoria, e soprattutto grazie al contributo di privati cittadini, affascinati dal suo significato, ha ottenuto quel prestigio che gli ha permesso di triplicare il valore economico.
Valtellinesi! Dopo 25 anni non è ora di chiedere conto alle istituzioni preposte dei risultati raggiunti?